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Pasqua nella Riviera del Corallo

Setmana Santa a l’Alguer: mentre la primavera è pronta a sbocciare, la Pasqua più suggestiva della Sardegna si celebra ad Alghero.

I suggestivi abiti delle confraternite.

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Dell’originalità delle tradizioni di Alghero, frutto della commistione dei costumi iberici e sardi, vi abbiamo già raccontato nel nostro precedente articolo in tema culinario. Oggi vogliamo parlarvi invece di come questa caratteristica si manifesti nella Pasqua algherese, regalandole inconfondibili caratteri di unicità. Le celebrazioni tradizionali della cittadina catalana sono infatti tra le più particolari e suggestive dell’intera Sardegna. Vi starete chiedendo cosa caratterizza in modo tanto straordinario la Setmana Santa de L’Alguer. Sappiate allora che in questa città si venera un Cristo Ligneo scoperto dai pescatori dopo una tremenda mareggiata, che ogni singolo lampione del suo centro storico viene rivestito con stoffe rosse che donano alle vie un aspetto affascinante, e che per le celebrazioni i fedeli realizzano processioni semplicemente suggestive.


L’origine di questi riti affonda le sue radici tanto nella cultura sarda quanto in quella spagnola, risalendo addirittura al XVII secolo, quell’epoca in cui Alghero si trovava proprio sotto il dominio Catalano. Oggi le celebrazioni della Settimana Santa, che coinvolgono numerose confraternite italiane e catalane, sono ancora legate a quelle stesse origini grazie all’impegno della Confraternita della Misericordia, detta anche dei Germans Blancs, e al patrocinio dell'amministrazione comunale.

Le lanterne della processione.
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Per raccontarvi la storia della Pasqua algherese vi portiamo indietro nel tempo, a una gelida mattina di gennaio del lontano 1600. In quel giorno, il veliero Santa Maria di Montenero salpò dal porto di Alicante diretto verso Genova, con a bordo passeggeri e merci, tra cui anche un meraviglioso cristo ligneo. Il veliero purtroppo trovò venti avversi e non approdò mai sulle coste liguri, terminando rovinosamente il suo viaggio nelle acque della Baia delle Ninfe, l’odierna Baia di Porto Conte, nelle quali affondò insieme a tutti i suoi tesori. Si narra che la cassa contenente il bellissimo Crocifisso di Alicante fu trovata dai pescatori algheresi e che dopo varie controversie, venne portata nella chiesa della Misericordia, dove i suoi membri iniziarono a custodire il meraviglioso crocifisso e a venerarlo nei secoli a venire, rendendolo uno dei più importanti simboli dell’identità religiosa della città.

E, a proposito dei simboli di questa Pasqua, non possiamo dimenticare di parlare delle diverse processioni che colorano le vie della città antica durante questi giorni. Sono proprio i cortei solenni, infatti, a scandire il calendario pasquale. Le celebrazioni hanno inizio con la Processione dell'Addolorata durante il Venerdì di Passione. Nelle diverse giornate i fedeli attraversano gli acciottolati del centro storico, solitamente verso l'imbrunire, quando le luci calde della città si accendono e il cielo si colora delle incredibili sfumature del tramonto. Lente e composte le processioni sono colorate dalle farols, le caratteristiche fiaccole rosse, tenute tra le mani dai fedeli lungo il cammino, il cui luccichio immerso nel contesto fiabesco del centro suscita mille emozioni diverse. Se si osserva poi attentamente questo lento e silenzioso fiume di persone, sembra di vivere un momento fuori dallo spazio e dal tempo. Sarà il fascino solenne dei canti o la particolarità degli abiti indossati dalle confraternite, ma per un attimo avrete come la sensazione di aver fatto un viaggio indietro nei secoli.

Le lanterne coperte dalle stoffe rosse, durante il tramonto.

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Inutile specificare che le celebrazioni cercano di rievocare i momenti salienti della crocifissione del Cristo, come ad esempio il rito del Desclavament, con il quale ogni anno la collettività rivive il doloroso momento della depositio. Ma non solo rievocazioni struggenti. Nella mattina della domenica di Pasqua si assiste per esempio all'incontro gioioso fra le due statue del Cristo Risorto e della Madonna Gloriosa. In questa occasione, dalle chiese di San Francesco e della Misericordia, prendono il via due distinte processioni che accompagnano rispettivamente la Vergine e il Cristo Trionfante. Queste si incontrano fra la folla festante, e per tutta la vecchia città si sente esplodere il suono festoso delle campane. Le due statue si inchinano l'una all'altra incontrandosi e le due processioni diventano una, accompagnate questa volta dai gremi e dai i loro vessilli. Le statue precedono i fedeli nella chiesa in cui si tiene la messa Pasquale in lingua catalana e avviene la distribuzione del pane benedetto.


Se siete tentati di scoprire Alghero sotto una luce diversa, è certamente questa un’occasione da non lasciarsi sfuggire! E non temete, per apprezzarla non sarà necessario essere dei fervidi credenti: la spiritualità che si respira in queste celebrazioni va ben oltre i limiti di ogni credo e riscalda il cuore di qualsiasi spettatore, incitando al senso della Pasqua più vera, cioè quello della rinascita.

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