
Resta il fatto che non si socializza sempre e ovunque: bisogna che ci sia una ragione per interagire, che ci sia qualcosa da condividere e costruire (altrimenti, stiamo come in un centro commerciale), né possiamo farlo in modo sparso e vagante (ricordiamocelo, questa volta dobbiamo socializzare per davvero, non solo postare una foto su qualche astratta piattaforma web), in pratica bisogna che ci sia un luogo intorno al quale concentrare le nostre presenze e addensare i nostri corpi. Un bel po’ di problemi, insomma, cui tuttavia potrà ovviare brillantemente venerdì e sabato prossimi, 10 e 11 marzo, l’ottava edizione del festival letterario diffuso “Ananti De Sa Ziminera”, a Bauladu, nel nuorese.
L’idea alla base di questa manifestazione è semplicemente deliziosa: come si faceva fino alla metà del secolo scorso, ci si ritrova davanti a un caminetto acceso e si ascolta qualcuno parlare di letteratura, di cultura, lo si ascolta raccontare storie o fare musica. A seconda dell’evento, il caminetto può esserci veramente o essere soltanto simbolico, in ogni caso resta l’idea del raccogliersi-intorno-a, l’idea che il pensiero, l’attività intellettuale, l’espressione delle emozioni, il racconto debbano avere come un piccolo centro ancestrale di pietra e fuoco intorno al quale girare, per poterci raccogliere in un’intimità calda e benefica, per poterci fecondare la mente e farci sentire, almeno per un po’, compagni dello stesso viaggio.
Ecco, allora che le case, i bar, le piazze, le strade, i locali di Bauladu diventeranno un focolare davanti al quale incantarsi nel veder ardere idee, parole e musiche. Tra gli ospiti di quest’anno, ricordiamo il climatologo Luca Mercalli, il politologo Carlo Pala, il giornalista Anthony Muroni, Maria Antonietta Farina Coscioni (Istituto Luca Coscioni), Stokka & Madbuddy + Dj Shocca, Emidio Clementi (Massimo Volume) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Dunque, stacchiamoci dai nostri dannati smartphone e finalmente accendiamo un fuoco di condivisione intelligente.