
La torta di menjar blanc di Roberto Murgia
Foto di Roberto Murgia
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Lasciate che vi sveliamo un piccolo segreto: Alghero riesce a sorprendere chi la visita colpendo tutti e cinque i sensi. Come riesce a farlo? Grazie aI suono delle onde che si infrangono sugli alti bastioni, ai profumi della macchia mediterranea che circonda il borgo, ai colori del centro storico sotto il sole di mezzogiorno, alla bontà del suo pescato e alla fragranza del pane tipico, Alghero è una città che si lascia scoprire a 360 gradi. Coinvolgendo ogni senso, riesce a rapirvi e a portarvi dentro un viaggio che percorre la storia e le vite di chi l’ha abitata durante i secoli. E allora oggi vogliamo parlarvi meglio di uno dei sensi che preferiamo: il gusto! Perché crediamo che dentro la circonferenza perfetta di un piatto potrete scoprire un intero mondo. Un mondo incredibile fatto di salsedine, di albe e pescatori, di regnanti e dominatori, di culture e lingue diverse, di nobiltà e povertà. Un mondo pieno di opposti che, come i sapori di una ricetta ben riuscita, si sono accostati fondendosi nell’armonia esplosiva del gusto della cucina algherese.
Avete già l’acquolina in bocca, lo sappiamo. Allora senza divagare troppo, lasciatevi guidare tra le vie di questa città e le strade del gusto, per non perdere nessuna delle delizie che nascono e caratterizzano questa città. Andiamo dritti alle nostre cinque proposte che dovrete assolutamente appuntare nel vostro taccuino di viaggio. Impensabile lasciare la città senza averle assaggiate tutte!

Pescatori al lavoro nel golfo di Alghero
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1) Il pesce in agliata.
Il primo piatto che dobbiamo assolutamente consigliarvi è semplice e genuino, e rappresenta uno dei piatti più gustosi e saporiti della cucina povera dei pescatori della Riviera del Corallo. Parliamo del pesce in agliata, accompagnato dalla famosa salsa a base di aglio, pomodoro secco e fresco, e aceto. Una salsa corposa di un colore rosso scuro che ricorda il colore dei coralli e della bandiera catalana che sventola per la città. Questa salsa ha come principale ingrediente l’aglio, scelto probabilmente per le sue proprietà conservative. I pescatori erano infatti soliti “immergere” il proprio pescato dentro questa salsa per conservarlo meglio: polpi, gattucci o piccoli pesciolini lessati o ancor meglio fritti. Questa gustosissima ricetta è oggi un antipasto o un secondo che vuole essere un omaggio ai pescatori del golfo. Proprio loro che con grande sacrificio e passione hanno raccolto e condiviso con tutta la popolazione uno dei tesori più preziosi del mare di Alghero: il suo pesce squisito.

I bastioni di Alghero al tramonto
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2) La focaccia del Milese.
Immaginate di mordere la fragranza di una focaccia croccante, e pochi istanti dopo avvertire l’esplosione di un mix di sapori freschi e decisi. Stiamo parlando di una vera istituzione dello street food isolano: la famosissima focaccia del Milese. Chiamarlo panino potrebbe essere riduttivo, definirlo piatto snaturerebbe la sua essenza indipendente e scanzonata. Chiamatela pure come preferite, ma questa focaccia, composta dal tipico pane sardo e da una serie di ingredienti semplici ma gustosissimi, è sicuramente una perla non sempre conosciuta dai turisti e che i più golosi non possono assolutamente lasciarsi scappare. Diverse le varianti in cui viene proposta. Il nostro consiglio vivissimo è quello di assaggiare in particolar modo il celebre gusto “Milese”, variante più celebre, a base di pancetta, pomodoro fresco, cipolla e aceto e con un ingrediente speciale che, vi assicuriamo, vi lascerà a bocca aperta. Potrete decidere di gustarla nel locale storico in cui è stata creata, aperto dal 1971 a pochi passi dal porto e ancora oggi gestito dalla famiglia che ha inventato questa ricetta, oppure farla incartare e portarla con voi nelle vostre gite in riva al mare. E per chi volesse scoprire di più sulla storia di questa focaccia vi invitiamo a dare uno sguardo qui.

Il riccio di mare o bogamrì
Foto di Valentina Paddeu
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3) Gli spaghetti ai ricci di mare o bogamarì.
Il famoso riccio di mare, in algherese “bogamarì”, è uno dei prodotti più caratteristici dell’identità gastronomica algherese. Dalla forma affascinante, il riccio marino è una prelibatezza sempre più rara, da gustare specialmente nel periodo che va dalla fine dell’inverno ai primi giorni di primavera. Questo speciale alimento viene tradizionalmente gustato con il pane e accompagnato con il vino rosso, oppure utilizzato come condimento per gli spaghetti. Il suo gusto è veramente particolare, potremmo dire quasi indescrivibile per chi non lo ha mai assaggiato. Certamente un sapore unico. Il bogamarì vive nei fondali rocciosi, è pungente grazie ai suoi aculei, ed è anche lui uno dei tesori purpurei che si nascondono nel mare de l’Alguer, come il corallo e le aragoste. Nella ricetta citata si accompagna il preziosissimo riccio con un soffritto semplice a base di aglio e prezzemolo. Per questa pietanza non vogliamo indicarvi un luogo specifico dove gustarlo, ma un periodo che è solitamente quello di marzo, in cui i ristoratori algheresi in occasione della sagra dedicata a questo particolare frutto di mare, fanno a gara per realizzare la versione più gustosa.

Un dettaglio del porto di Alghero
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4) L'aragosta alla catalana.
Se il vostro è un palato assolutamente raffinato, e le ricette sino ad ora descritte non hanno soddisfatto i vostri desideri culinari, è arrivato il vostro momento! Impugnate le posate d’argento e preparatevi a gustare la regina della tavola algherese: sua maestà l’aragosta alla Catalana. Mai come ammirando questo piatto, capirete bene cosa si intende quando si dice che il mare di Alghero è bello e buono. Il carapace rosso vivo di questo crostaceo viene aperto dopo una veloce lessatura, la polpa candida viene condita con una salsina a base di olio e limone, a volte con l’aggiunta delle uova del crostaceo stesso, e accompagnata da cipolle e pomodoro fresco. La storia cittadina narra che a creare questo piatto, o almeno a iniziarlo a piatto simbolo della città, fu Moreno Cecchini, storico ristoratore di Alghero.

La torta di menjar blanc di Roberto Murgia
Foto di Roberto Murgia
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5) La torta di menjar blanc.
Ogni banchetto che si rispetti non può che concludersi con una dolce nota. Uno dei dolci che meglio rappresenta la Barceloneta sarda è sicuramente la torta di menjar blanc. Questo dolce di origine medievale è composto da ingredienti molto semplici come latte e scorza di limone, nonché dalla famosa pasta violada, tipicamente sarda.
Il Biancomangiare è il dolce originario di cui il menjar blanc rappresenta la variante sarda più celebre. Il modo in cui si realizza ai giorni d’oggi ad Alghero, è probabilmente una versione “povera” rispetto a quella che veniva servita nei banchetti medievali, all’epoca spesso salata e contenente carni bianche. La preparazione, seppur dolce, segue tuttora metodi di sicura derivazione catalano-spagnola, influenzati dalle ricette medievali di origine araba. Insomma un piatto semplice ma allo stesso tempo ricco di storia. Per gustare la sua versione più fedele alla ricetta tradizionale, vi consigliamo di recarvi nella pasticceria Dolci in Corso dell’abilissimo Roberto Murgia, non resterete delusi. In alternativa potrete scoprire tutte le creazioni di questo straordinario pasticere sulla sua pagina Facebook.
Così, con questo dolce finale dedicato alla pasticceria algherese, vi lasciamo, precisando che con queste cinque proposte abbiamo voluto darvi un piccolo assaggio della vasta tradizione culinaria di questa terra, ben consapevoli di non poter esaurire in questa sede un argomento tanto complesso e vario. Speriamo allora di aver suscitato in voi la curiosità di avventurarvi in questa ricerca che, certamente, non vi lascerà a bocca asciutta.