
È così che ha origine l’ossidiana, un vetro vulcanico che fin dall’epoca primitiva servì a costruire armi, coltelli, rasoi, e oggi trova impiego nell’industria per la fabbricazione della lana di vetro, così come nell’artigianato per la realizzazione di monili e oggetti vari. Perché ci siamo diffusi su simili particolari? Perché, quando sia possibile, è bene ricollegarsi alle origini geologiche delle nostre esistenze per ricordare quanto le generazioni, i cari orizzonti totalizzanti delle nostre vite, siano appena una scheggia del tempo, un frammento d’ossidiana proiettato chissà dove da una mola, frammento certo minuscolo eppure tagliente.
“#40” è il titolo della mostra che comprende le opere di ben quarantotto artisti nazionali e internazionali, e che potrete visitare proprio a Marrubiu, in via Torino 7, nello studio dell’artista Maria Jole Serreli, “The Art House Gallery”. Quaranta sono gli anni in cui una generazione forma e consolida i suoi più caratteristici modi espressivi. “#40” vuole dunque per un verso testimoniare il fitto tessuto di relazioni che ha coinvolto e intrecciato le esperienze artistiche di un’intera generazione e, per un altro, aprire queste relazioni al futuro. Tutto sommato, è come l’ossidiana di Marrubiu che si forma in un attimo per un repentino raffreddamento della lava e poi perdura in modo indeterminato. Così, “#40” raccoglie gli esiti di percorsi che, vetrificandosi, formeranno la materia di successive ricerche, di ulteriori lavorazioni, di abrasive tessiture di vetro.
Quanto di una generazione non passa, bensì trapassa nella geologia della vita, nel sottosuolo di permanenze umane non più sottoposte alle vicende liquide e ai rovesci avventurosi dell’attuale, è proprio questo che forma la materia affilata con cui un giorno taglieremo le corde che ci impediranno di salpare per qualche altrove ancora incognito. Come i tanti post che ormai formano questo blog e in fondo ai quali, in un filone remoto, noi stessi ci siamo in questi anni depositati e raffreddati fino a diventare materiale buono, un domani, per anelli o rasoi.