
Ma da dove cominciare? Non si tratta mica di un paesino, di un borgo, di una caletta, non si esaurisce con un solo colpo d’occhio. Sassari è una vera e propria città, complessa e articolata come ogni città: è un tessuto in cui al passato più remoto si sono intrecciati i segni di epoche più recenti, mentre agli orli già si sta tessendo la trama del futuro (buono o meno buono che sia). Dunque, da dove cominciare? Forse da quello che, per molti versi, ne rappresenta il simbolo: la Fontana di Rosello.
Peraltro, siete anche fortunati. Dopo un periodo di chiusura per lavori di recupero e manutenzione, la Fontana da pochi giorni è stata finalmente riaperta al pubblico (anche se in precisi orari di visita). La sua chiusura aveva suscitato molte polemiche e, comunque, rattristato i sassaresi. Se infatti si tratta di un simbolo cittadino, ciò non dipende solo dal suo pregio architettonico, ma anche dal profondo legame che da sempre la lega al tessuto urbano cui accennavamo sopra. Bisogna considerare che la Fontana di Rosello è stata di fatto per secoli la principale fonte di approvvigionamento d’acqua per la città. Anche se oggi, com’è ovvio, materialmente non lo è più, la sua accessibilità è comunque avvertita come una prerogativa vitale per la comunità.
Ancora verso la fine del XIX sec., erano circa trecento i cosiddetti acquaioli, cioè gli uomini che con i propri asini portavano dalla Fontana di Rosello alle case dei sassaresi l’acqua nei barilotti che dovevano essere forme così familiari per la gente dell’epoca. Otto bocche leonine e quattro delfini dispensavano (come tutt’ora fanno) la preziosa risorsa, così che da questo delizioso monumento dal singolare stilo tardo-rinascimentale si dipanava una fitta rete di relazioni che congiungeva le parti più disparate della città in forza di un bisogno a tal punto primario ed elementare com’è quello dell’acLeggi tuqua. Se prestate attenzione, tracce di queste relazioni sono rimaste impresse nello spirito sassarese, come falde sotterranee che risuonano dal profondo.
La Fontana di Rosello è visitabile dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 18; la domenica solo dalle 10 alle 13. Lunedì e festivi, invece, il sito è chiuso.