
Oggi parleremo del suo versante contemporaneo e artistico, benché non intendiamo in alcun modo contrapporre arte e natura come due domini separati né alternativi tra di loro. D’altronde, l’isola è per sua natura un’avanguardia, la prima sporgenza di terra ferma all’orizzonte di una distesa liquida. Il MAN di Nuoro interpreta proprio la capacità della Sardegna di essere, di fare e di accogliere in sé avanguardia e avanguardie, ragion per la quale vi consigliamo vivamente di visitare questo delizioso museo, onde sottrarvi completamente al fascino molesto di ogni rappresentazione da cartolina di questa terra e coglierne l’impegno nei nostri anni, nel nostro tempo, vale a dire in quello che passa con noi dentro.
Nato nel 1999 come semplice ufficio nel ramo “cultura” dell’amministrazione provinciale nuorese, questo ufficio dà prova di prendere dannatamente sul serio la propria missione: svolge intensa attività espositiva, laboratoriale, conservativa, nel tempo arricchisce in modo costante la propria collezione, coinvolgendosi sempre più a fondo con il territorio. Così, nel 2004 il museo diventa un polo gestionale autonomo ed entra a far parte dell’Associazione Nazionale dei Musei d’Arte Contemporanea. Nel 2013, infine, il MAN è riconosciuto dalla Regione quale museo d’eccellenza, ciò che ha dato avvio a un progetto di ampliamento del museo con la realizzazione di nuovi spazi espositivi.
Cosa troverete visitando il MAN? Intanto, la sua collezione permanente (e in continua crescita) che attualmente conta circa 600 opere di artisti sardi dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri: Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa, Mario Delitala, Carmelo Floris, Maria Lai, Mauro Manca, Costantino Nivola, solo per limitarci ad alcuni nomi. Tuttavia, il MAN è un perfetto esempio di “museo aperto”: non si tratta solo di conservare ed esporre, ma anche di svolgere costante attività di mediazione didattica, laboratoriale e creativa, così che la cosiddetta “utenza” diventa piuttosto “urgenza” che s’impone al museo come proprio compito essenziale. I visitatori del MAN sono il MAN stesso, e l’arte compra a sua volta il biglietto per vedere voi.
Oltre alla collezione permanente, tante, tantissime mostre temporanee. Fino al 21 ottobre potrete ammirare “La Bohème. Henri de Toulouse-Lautrec e i maestri di Montmartre”, a cura di Claire Leblanc e Otto Letze. Uno spaccato folgorante della Parigi della Belle Époque, vista e vissuta attraverso l’opera litografica di Toulouse-Lautrec, presentata in relazione-interazione con quella dei suoi predecessori e contemporanei. Fra l’altro, quello presso il MAN è il debutto assoluto de “La Bohème”, cui seguirà un tour espositivo in diversi musei internazionali. Prima, dunque, che voi dobbiate andare al mondo, lasciate che il mondo venga a voi, cogliete l’occasione irripetibile di trovarvi in Sardegna insieme a Toulouse-Lautrec!