Quando ci si innamora di qualcuno si finisce spesso per innamorarsi anche del suo paese d’origine. Se poi, come in questo caso, il bell’innamorato viene da una delle città più affascinanti della Sardegna, come si potrebbe non fare altrimenti?

La storia di Elise Design
Questo, in estrema sintesi, è quanto successo alla giovane Elisa, designer torinese ormai immensamente innamorata di Alghero e della Sardegna.
Il suo amore l’ha portata ad evadere dalla grande città in cui vive, salire a bordo di tanti aerei, e trascorrere spesso in questa terra lunghe vacanze. Così il suo amore è cresciuto, cullato dalle onde del mare e dal chiacchiericcio dei vicoli del centro, tra i colori del porto e le delizie della cucina catalana. Questo paese è diventato la sua seconda casa, e qui è nata l’ispirazione per alcune delle sue opere più belle.
Spinta dall’entusiasmo creativo Elise Design, al secolo Elisa Manzone, ha intrapreso una vera e propria ricerca sulle tradizioni e sui simboli iconici della città catalana e della Sardegna, ha creato stampe coloratissime e ricche di particolari. Riuscendo così non solo a celebrare, ma a raccontare la bellezza del territorio e delle sue tradizioni in maniera immediata ed intrigante.
Nelle opere, che hanno ricevuto grande apprezzamento, con numerosissime condivisioni sui social, sono raffigurati soggetti tra i più diversi, dai monumenti architettonici alle prelibatezze della tavola. La bravura di questa artista è emersa anche nella sua capacità di rappresentare i simboli della città più amati da locals e turisti, e svelare aspetti ancora sconosciuti della piccola Barcellona sarda.

Grafiche pop per raccontare Alghero
Le stampe raffigurano, per esempio, alcune delle più celebri ville storiche, ed anche i particolari delle facciate di edifici storici come l’inconfondibile Palazzo Carcassona. L’incanto delle luci del tramonto viene tradotto da Elisa con linee geometriche e semplici, che riescono ad emozionare, lasciando chi le osserva divertito nel riconoscere e riscoprire la città in una nuova veste.
Ma, come dicevamo non solo edifici storici, anche tanta tradizione e folklore. Tra le stampe più particolari quella che raffigura le Confrarìas di incappucciati, protagonisti della festa barocca della Setmana Santa de l'Alguer (settimana di Pasqua di cui vi abbiamo parlato qui), che riempiono i vicoli stretti e scuri della città medievale, illuminati dai riflessi di migliaia di fiaccole rosse che sfilano lente in processione.
Per non parlare poi delle dolcissime prelibatezze della cucina, come il famoso menjar blanc, dolce tipico algherese fatto con la pasta violata e ripieno di una crema di latte all'aroma di limone, o la classica seada con del luccicante miele che le si tuffa sopra. La curiosità della nostra illustratrice è tale da essersi spinta sino in fondo al mare, raccontando un segreto sconosicuto ai più. Quello de Lo Sant Crist de la costera del Coral, detto anche il Cristo degli abissi, è un Cristo bronzeo dato in dono dalla parrocchia di San Giovanni Bosco e deposto dal Club Nautico cittadino nei fondali marini.

Perché tra tanti artisti che celebrano le bellezze della città abbiamo deciso di parlarvi proprio di Elisa? Prima di tutto perché le sue sono opere giovani e fresche, dal sapore pop, e poi per celebrare tutti gli algheresi d’adozione, che per un motivo o per l’altro si sono innamorati perdutamente di questo luogo. Perché questo è quello che ci auguriamo accada ad ogni nostro ospite quando scopre Alghero. E dopo aver parlato d’amore non possiamo che lasciarci con una delle immagini più romantiche che questa città possa regalare: il tramonto sul famoso “gigante addormentato”.
