
Punto. Non c’è niente da fare. Meno ancora c’è qualcosa da capire. Del resto, chi ci capisce niente?! Le regole del rugby sono un tale casino (scusate il termine ruvido, ma siamo un po’ inalberati, e scusate il termine vezzoso). I bonus, la differenza punti… Alla vigilia della partita, abbiamo perfino chiamato il nostro commercialista per farci spiegare come stava davvero la questione. Si è fatto negare al telefono con una scusa. Non ci è rimasto che ammirare, con il fiato in gola e i pugni chiusi, il cuore con cui i ragazzi hanno giocato fino all’ultimo istante. Anche i nostri di cuori battevano all’unisono con i loro e intanto avevano assunto un’insolita forma ovoidale di cui sul momento non ci siamo affatto preoccupati (avremmo dovuto?).
In fondo, la faccenda per noi stava in termini molto semplici, i soliti: vincere o perdere. Ma poi, ieri, quando tutto è finito e le porte della Serie A si sono chiuse lasciandoci fuori, abbiamo finalmente capito che non era nemmeno questo il punto. Anzi, che non era affatto questo il punto. Vincere, perdere, salire, scendere, sommare, sottrare, dividere, moltiplicare: dettagli, fesserie! Il punto è esserci, sempre, qualunque operazione algebrica si faccia, qualunque delusione ci investa. Gli Amatori Rugby Alghero, su quel campo, ieri, ci sono stati, interamente, e tanto basta per meritarsi quel loro delizioso nome: “Amatori”. Chi ci ama c’è sempre per noi, e noi ci siamo sempre per chi amiamo. Noi amiamo gli Amatori, che di questi tempi ci hanno così tanto innamorati, appassionati, avvinti. E poiché li amiamo, siamo con loro, oggi più di ieri, talmente siamo fieri di amarli!