
Poche parole, sì, troppo poche, perché al contrario, se provate a fissare intensamente un gioiello realizzato con questa tecnica, vi stupirete di quanta armonia, bellezza e profusione di dettagli possano esistere in così pochi millimetri di spazio ritorto su se stesso.
La filigrana sarda è in realtà un discorso serratissimo, un incalzante vortice simbolico che rimanda a una lunga storia forse iniziata nell’antico Egitto e poi fissatasi nei laboratori dei grandi artigiani orafi di Agrigento, Napoli, Firenze, Genova, Torino, Venezia e, naturalmente, in quelli della nostra isola, dove la filigrana conosce ampi utilizzi, come, ad esempio, negli straordinari bottoni di certi nostri costumi tradizionali.
Va detto che la filigrana sarda, pur impiegata oggi per creazioni assai originali, più spesso ispira un senso di conservazione, come fosse intimamente rivestita d’una patina antica, una sorta d’ossidazione culturale. Non si riflette mai abbastanza sul fatto che soprattutto un tempo i monili cambiavano molto lentamente. Ciò perché le società erano strutture molto rigide, poco mobili, e se il gioiello doveva essere un segno di distinzione, allora bisognava che presentasse anche un po’ della fissità che caratterizzava la gerarchia sociale. Quando anche alle classi meno abbienti capitava di possedere gioielli, si trattava comunque di modelli ormai passati di moda presso le classi più elevate che, intanto, li avevano sostituiti con altri di foggia più attuale. È per questo che la gioielleria presenta una certa vischiosità, una certa resistenza a passare, come un’eco che si propaga in modo lento e progressivo attraverso tutti gli strati successivi della cultura di una determinata epoca.
La filigrana sarda dice qualcosa proprio di questa vicenda, dice di nobili che avevano tutto e potevano ornarsi di queste vere opere d’arte realizzate da maestri della miniatura, ma dice anche di povera gente che solo grazie alla propria ostinata fatica aveva conquistato una qualche posizione rispettabile, che negli orecchini o nella fede di filigrana trovava una sua composta e raffinata conferma esteriore. Per questo dovreste valutare di acquistare, magari in vista dell’ormai prossimo Natale, un monile in filigrana sarda: per essere anche voi catturati in questo millimetrico vortice mondano fissato e intrecciato in senso rigorosamente orario.