
“Musica, la sabbia è musica
Cristalli scintillanti sulla pelle
Che colorano un tramonto caldo e mitico
Mia madre non lo deve sapere
Non lo deve sapere che
Voglio andare ad Alghero
In compagnia di uno straniero”.
Se non l’abbiamo cantata tutti, l’abbiamo sicuramente sentita tutti: era il 1986 e Giuni Russo, con la sua voce vertiginosa infilata in una melodia pop tanto familiare quanto straniante, proiettava in cima a tutte le classifiche Alghero, trasmessa a ripetizione in radio, suonata negli ancora vivi jukebox. Questo desiderio, da nascondere alla madre, di andare ad Alghero in compagnia di uno straniero, unito alla sensualità autoironica della voce di Giuni, avvolse in quell’ormai lontano 1986 la nostra città di un’aura misteriosa e proibita, come uno sgangherato sogno di libertà e di emancipazione estiva.
In realtà, quando si ha a che fare con la produzione di maggior successo di Giuni Russo, l’impressione di disimpegno è solo superficiale: si tratta in realtà di un gioco piuttosto raffinato svolto su preesistenti codici linguistici di massa, che vengono prima disarticolati e poi ricomposti insieme in maniera simile ma mai del tutto conforme al modello (ammesso che un modello in sé esista o che non siano piuttosto le deviazioni dal modello a definirlo in negativo). Le quasi impercettibili oscillazioni che questo procedimento determina nella struttura della canzone sono sufficienti a renderla mai del tutto già sentita, mai del tutto già conosciuta.
Fatto sta che d’allora Giuni Russo ha stabilito un rapporto profondo con Alghero e la Sardegna, lei che, palermitana di nascita, ha finito per trovare in un’altra isola un’altra terra cui appartenere. Scomparsa a soli 53 anni, questa musicista ha lasciato sulla nostra città un segno profondo, di cui troverete una testimonianza visibile in Piazza Mirador che, nel 2014, le è stata doverosamente intitolata. Si tratta di uno splendido belvedere dal quale si può dominare l’intero golfo di Alghero… “Sono ancora ad Alghero / in compagnia dello straniero”. Sì, Giuni, è vero, sei ancora qui.