
La cornice è a tutti gli effetti un confine e presenta di conseguenza la natura ambivalente propria di ogni confine: apre con il chiudere e chiude con l’aprire. La cornice separa il quadro dal resto dello spazio ma, circoscrivendolo, al tempo stesso lo colloca e lo concentra, in modo tale che tutto lo spazio che è dentro la cornice possa dispiegarsi in colori, prospettive, profondità, ombre, luci. Se la cornice non è il quadro, è ciò per mezzo un quadro propriamente è ai nostri occhi. Questa premessa sulla cornice andava fatta per poter parlare in modo più adeguato della Grotta dei vasi rotti nel parco di Porto Conte.
Intanto, diciamo subito che arrivarci non è affatto difficile, non bisogna essere esperti scalatori. Dal belvedere davanti all’isola Foradada dobbiamo salire su per un sentiero alla nostra sinistra. Il percorso dura una ventina di minuti e vi assicuriamo che non si tratta di una marcia nel deserto, perché l’odore resinoso e inebriante della macchia mediterranea vi ispirerà i sensi e ad ogni sosta sarete soverchiati dalla grandiosità sublime del paesaggio. Non fermiamoci troppo, tuttavia, perché la nostra meta è più in alto: è la Grotta dei vasi rotti.
Potrà suonarvi strano, eppure non possiamo nascondervi che non si va in questa grotta per la grotta in sé, che in verità non presenta nulla di particolare: non ci sono arcani affreschi primitivi, non ci sono fantasmagoriche stalattiti e stalagmiti, non ci sono formazioni minerali luminescenti. La Grotta dei vasi rotti è quel che si direbbe una normalissima grotta, semplicemente una cavità naturale nella roccia. Allora perché andarci? Appunto perché questa grotta è una cornice: non è ciò che si vede, bensì ciò attraverso cui si vede.
E cosa si vede dalla Grotta dei vasi rotti? Si vede, a strapiombo sul mare, il paesaggio infinito di Porte Conte. Ma essendo una cornice, la grotta lo stringe e lo inquadra, in modo che non ecceda troppo i limiti del nostro sguardo e non travolga del tutto la nostra capacità di comprensione. Contemporaneamente, intensifica la visione, perché focalizza lo scenario, lo orienta, lo delimita e lo include. Da questo perimetro di roccia ciò che era infinito e indomabile può essere finalmente ritagliato in base a una scelta estetica dell’osservatore in grado per questa via di costruire lo scorcio e il quadro, che più lo attraggono e coinvolgono. La Grotta dei vasi rotti è il posto ideale in cui della natura fare arte.
(Foto: NaturAlghero)