
Del resto, da qualche parte si dovrà pur cominciare. E se la primavera non comincia dall’inverno, non si vede bene da cos’altro possa cominciare. Questo indulgere del Generale Inverno ci ha convinti a parlare di un piatto algherese tipicamente invernale, che in realtà non è nuovo alle pagine di questo blog. D’altra parte, come non parlare e riparlare degli spaghetti al riccio di mare? Come non pensare di continuo a tale meraviglia gastronomica? Il nostro caro bogamarì, cui anche quest’anno sarà consacrato l’intero mese di marzo, ogni sabato e domenica. Si tratta di una sagra ormai tradizionale, che vi consentirà di gustare questo superbo e spinoso abitante del nostro generoso mare in tanti modi diversi. Peraltro, il miglior piatto a base di bogamarì fra i tanti creati dagli chef algheresi verrà alla fine premiato con l’ambito “Riccio d’oro”.
Ma noi oggi, come si è detto, intendiamo rivolgerci al piatto più tipico, al più essenziale, che possa venire in mente quando si parla di ricci di mare algheresi. Appunto, gli spaghetti al bogamarì. Semplice, ovviamente, non significa banale: sappiamo benissimo che in cucina “semplice” tante volte è sinonimo, e non contrario, di “difficile”. E così, è possibile sbagliare anche i semplicissimi spaghetti al riccio di mare, eccome se è possibile! Tuttavia, quando si trovano fatti a regola d’arte, ebbene allora si ringrazia il cielo d’essere venuti al mondo e non c’è brutto pensiero che regga all’impeto di tanto e tale gusto.
Un simile classico della gastronomia algherese non aspetta certo le nostre iperboli e le nostre lodi per legittimarsi: non ne ha alcun bisogno. In effetti, la ragione per cui ne abbiamo voluto parlare oggi è piuttosto dovuto a quella storia dell’inverno che persiste e resiste sul nostro paese e di quanto ci sia sembrato strano apprendere giovedì scorso che fosse cominciata la primavera metereologica. Tuttavia, sono stati proprio gli spaghetti al riccio di mare a fornirci una spiegazione a questo paradosso. Da un lato, sono un piatto invernale, perché è l’inverno la stagione migliore per raccogliere i ricci (specie in questo periodo). Dall’altro, sono pur sempre collegati al mare, lo stesso che in questo periodo non di rado si manifesta furente e scontroso, ma che tra non molto prenderà a mostrarci sempre più spesso un volto benevolo e ospitale, fino a diventare lo scenario caldo e luminoso di vacanze, bagni, giochi, lunghe notti di divertimento. Quindi, se guardiamo bene, qui c’è un unico, lunghissimo, ininterrotto spaghetto che dal fondo del mare, passando tra scogli e risacche, lega saldamente tra loro inverno, primavera ed estate.